Migliaia di donne turche hanno protestano contro la decisione di Erdogan che ha dichiarato che l’aborto è un “crimine di omicidio”, impegnandosi a rivedere l’attuale legge, che permette di porre fine alla vita del feto fino alle prime 10 settimane di gravidanza.
In questo contesto, il “Christian Science Monitor” descrive questa decisione inaspettata come un altro capitolo della guerra culturale tra i turchi laici e la maggioranza musulmana, che costituisce la base del consenso popolare di Erdogan.