Gli scontri fra le due anime della città non hanno nulla a che vedere con la religione, ma sono la dimostrazione di quanto difficile possa essere per il Libano gestire la crisi siriana. Alawiti e sunniti si scontrano per questioni totalmente estranee alla pur presente differenza religiosa. Sono questioni politiche, puramente politiche, fra chi è contro o pro Assad. La crisi siriana sta dunque sortendo un effetto di bipolarizzazione sulla politica libanese fra chi sostiene il regime siriano e chi vorrebbe una sua caduta. Lo scenario ricorda, sebbene con modalità differenti, il 2005 ed il clima politico che venne a crearsi dopo l’assassinio di Rafiq Hariri.
Consapevole della difficoltà della situazione, il governo libanese ha disposto l’invio dell’esercito e dopo gli oltre dieci morti di ieri (3 Giugno 2012) sembra essere tornata la calma. La situazione resta tuttavia difficile, tanto che il Ministro della Gioventù e dello Sport Faisal Karami si è detto alquanto scettico definendo la tregua raggiunta come “estremamente fragile”.
Di Marco Di Donato