Articolo di Silvia Di Cesare.
#Stopdjihadisme : Ils te disent… di gouvernementFR
Sono passate tre settimane dall’attacco terroristico al settimanale satirico Charlie Hebdo e al supermercato Kosher di Parigi. Saïd Kouachi, 34 anni, Chérif Kouachi, 32 anni, e Hamyd Mourad, 18 anni, sono i colpevoli degli attentati che hanno causato la morte di 17 persone. Erano tutti nati in Francia.
Più di un migliaio di francesi o di stranieri residenti in Francia sono al momento coinvolti in operazioni jihadiste in Iraq e Siria, o hanno intenzione di parteciparvi, secondo i dati riportati dal governo francese. Gli elementi per urlare alla “minaccia jihadista” ci sono tutti e lo stesso governo parigino si è attrezzato per contrastarla.
“Stop al jihadismo – la lotta contro la propaganda jihadista” è il nome del sito internet lanciato dal governo francese con lo scopo di dissuadere i potenziali jihadisti dall’unirsi ai gruppi combattenti islamici in Siria o Iraq. Comprendere, agire, decriptare e mobilizzarsi: queste le parole chiave utilizzate dalla Francia per spiegare “l’azione trasversale” messa in campo dallo Stato per rispondere a questa minaccia.
La “prevenzione” è il punto di forza della strategia anti-jihadista francese. Non si pensi però a un’analisi politica e sociale delle ragioni che spingono 1300 cittadini francesi a lasciare la propria vita per il jihad; non si speri in una revisione delle politiche sociali o dell’immigrazione, a un miglioramento delle condizioni economiche dei settori più emarginati della società. Niente di tutto ciò:“prevenire vuol dire individuare i soggetti predisposti alla violenza e evitare, se possibile, di farli agire”, come si legge nel sito.
Ma come fare ad accorgersi delle tendenze jihadiste di un parente o amico? Il governo di Parigi ci fornisce un breve elenco dei “primi segni che possono metterci in allerta”.
Il cambio improvviso delle abitudini a