Un medico che lavorava presso l’Ospedale psichiatrico di Ibn Khaldun ha dichiarato ad un giornalista di France Press che gli scontri che si sono verificati nella zona vicino all’aeroporto internazionale di Aleppo “hanno costretto la direzione dell’ospedale a rivolgersi agli ospedali vicini per chiedere una risistemazione dei pazienti, poichè era diventato impossibile per i medici raggiungere quella struttura ospedaliera”.
“Questi ospedali, però, non sono attrezzati per l’accoglienza di persone con problemi psichiatrici” continua il dottore ” e ciò ha portato a numerosi casi di fuga”. Un funzionario ospedaliero ha dichiarato che nel mese di dicembre otto di questi pazienti sono morti all’interno della struttura, e che la sopravvivenza degli altri è un puro “miracolo”.
Alcuni pazienti vengono rimandati dalle loro famiglie che molte volte li abbandonano per paura dei loro comportamenti, costrigendoli a vagare per le strade di Aleppo. “Ci hanno tolto il cibo, l’elettricità e la compassione” ha detto un paziente dell’Ospedale.