Lo scenario ricorda molto quello della rivoluzione libica dello scorso anno dove le forze dell’opposizione al regime del colonnello Gheddafi, dopo un’assedio alla residenza presidenziale, costrinsero il Rais ad arrendersi senza opporre troppa resistenza.
Le strategie utilizzate dai ribelli siriani presentano però notevoli differenze rispetto a quelle messe in atto dai libici, i quali erano sopportati dai bombardamenti dell’aviazione internazionale. I rivoluzionari siriani, invece, hanno puntato su un attacco a sorpresa diretto alle forze di sicurezza del regime puntando ad infliggere un duro colpo all’establishment militare per paralizzare il sistema e vincere così la battaglia.
In una dichiarazione dell’esercito siriano libero di legge ” l’operazione rientra in un piano preciso e rappresenta solo la prima di una serie di operazione di grande impatto che mirano a far crollare il regime di Bashar al Assad dalle sue fondamenta e con tutti i suoi simboli”.