La nuova linea politica estera egiziana favorisce gli islamisti di Gaza con Hamas che appare oggi più forte rispetto a Fatah potendo godere di un ampio appoggio da parte del nuovo esecutivo egiziano. L’asse Morsi-Haniyeh potrebbe spingere il movimento di resistenza islamico ad assumere un atteggiamento più aggressivo nei confronti degli avversari, assumendo una posizione di forza indiscutibile, ma forse potrebbe anche rappresentare una svolta nella linea politica del movimento palestinese. Hamas potrebbe infatti cogliere l’occasione di un così ampio supporto egiziano per raggiungere risultati politici di rilievo (vedi la riapertura di Rafah) da spendere poi in un confronto elettorale quanto mai prossimo con Fatah. Questa seconda ipotesi, considerando anche il clima generale regionale, sembra al momento la più attendibile. A seguito delle vittorie dei Fratelli Musulmani in Egitto, Tunisia e Marocco una vittoria islamista nelle elezioni parlamentari palestinesi potrebbe non essere rifiutata dalla comunità internazionale sullo stile del 2006 ed Hamas potrebbe così ulteriormente implementare il proprio processo di normalizzazione all’interno delle strutture statali dell’Autorità Nazionale Palestinese. In sostanza Hamas potrebbe evolvere verso un modello “egiziano” con Morsi che, secondo un articolo dell’israeliano Haaretz, potrebbe spingere Hamas verso un graduale disarmo e verso il raggiungimento di una soluzione politica del conflitto con Israele.
di Marco Di Donato