Responsabili presso la Camera di Commercio del Cairo hanno spiegato che l’Egitto importa dall’estero fino all’85% della frutta secca, soprattutto da Siria e Turchia, dove i costi sono aumentati in modo esponenziale per via del conflitto in atto e dell’instabilità nella regione. Il cocco arriva invece dallo Sri Lanka e dal Vietnam con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. Mandorle, arance, nocciole e dolci, gli aumenti potranno toccare anche 40% per cento.
Le autorità hanno inoltre esortato i ristoratori locali a compiere un gesto di solidarietà e di non innalzare durante il mese sacro i prezzi di Fool e Ta’meya (crema di ceci e polpette vegetali fritte) per non gravare ulteriormente sulla popolazione più bisognosa.