Di Aziza Alghamdi. Elaph (16/02/2014). Traduzione e sintesi di Laila Zuhra.
I sauditi hanno fatto del famoso social network Twitter una sorta di gigantesca camera parlamentare in cui si snodano confronti ideologici e sociali e prendono forma istanze politiche ed economiche, al punto da sviluppare fenomeni che calamitano l’attenzione su di sé, come quello di Raghad al-Faysal. Non si conosce la vera identità della ventitreenne che è diventata una delle donne saudite più importanti e più influenti su Twitter, con quasi 132 mila follower.
Ciò che sorprende maggiormente è il suo inusitato coraggio: “Ho iniziato nel periodo delle rivoluzioni arabe e i miei tweet erano soprattutto di stampo politico”, spiega Raghad. “Non so come abbia fatto a raggiungere questo numero. Scrivevo d’impulso, spinta dal coraggio, al punto che alcuni mi hanno accusata di essere un uomo, perché, per la convinzione secondo cui una donna deve essere più schiva e riservata, le mie idee non sono ritenute accettabili per una ragazza. Io, però, scrivo ciò che ho dentro, e i miei pensieri sono autentici”.
L’audacia delle sue idee, scomode a molti, le è costata diverse minacce e accuse e, a proposito della sua avversità verso la società, afferma: “Sono indignata, perché la situazione ideologica, etica e sociale è molto negativa; perché quella saudita è una società che ama nascondere la testa sotto la sabbia senza affrontare la realtà, e chi lo fa viene puntualmente contrastato”.
Raghad sfrutta la sua popolarità e la sua influenza anche per fare attivismo sociale: “Ci sono ragazze saudite che mi hanno raccontato le loro esperienze di violenze, molestie e persecuzioni perché con la mia voce posso dare risonanza ai loro problemi”.