Haniyeh ha pronunciato il suo discorso dopo aver partecipato alla preghiera che si è tenuta di sera davanti alla sede delle Nazioni Unite a Gaza in sostegno ai prigionieri in sciopero della fame nelle carceri israeliane. Ha aggiunto: “il nostro popolo a casa e all’estero non dà e non riceve una copertura, e non si affida a nessuno dei negoziatori perché qualsiasi accordo preso lede i nostri diritti e i nostri principi”.
Haniyeh ha ricordato che: “Hamas non lascerà soli i prigionieri , la strenua resistenza che ha catturato, tenuto prigioniero e liberato (riferimento alla cattura di Gilad Shalit a metà 2006 che si è conclusa con la liberazione del soldato in cambio di prigionieri palestinesi) non li abbandonerà”. Ha infine esortato le Nazioni Unite e la comunità internazionale a: “prendersi la responsabilità rispetto alle migliaia di nostri prigionieri”.
Ha infine concluso: “è nel nostro interesse che l’Egitto rimanga forte, unito, e padrone del potere decisionale arabo e islamico e che guidi la comunità per recuperare ancora una volta la Palestina, liberare Gerusalemme e al-Aqsa”.