Chanson douce, il titolo originale pubblicato dalle edizioni Gallimard, riscuote subito il successo del pubblico e della critica in Francia, e viene velocemente tradotto in italiano da Rizzoli.
Inoltrandosi nella vita di una giovane coppia della piccola borghesia, Ninna nanna ha una forza sorprendente che afferra il lettore e lo tiene incollato alla narrazione per la sua scrittura diretta, clinica, precisa.
Dall’epilogo – “Il bambino è morto” -, l’autore va a ritroso nel tempo ed esplora le crepe di Louise, una tata apparentemente perfetta la cui angoscia va in crescendo, alimentata da un senso di impotenza e di risentimento verso la vita. Una tata selezionata accuratamente dai genitori che all’inizio si rivela essere sopra le aspettative per l’attenzione con cui si prende cura non solo dei bambini, ma dell’intera famiglia.
Leila Slimani affronta uno dei temi che più preoccupano i genitori, quello dell’affidamento dei bambini, con uno stile infallibile e ricco di suspence, attraversando le nostre concezioni dell’amore e dell’educazione in un jazz di emozioni.
Buona lettura!