Una forte rappresentanza del cinema nordafricano caratterizzerà quest’edizione del festival: protagonisti i due ultimi lavori dei talenti marocchini Nabil Ayouch e Faouzi Bensaidi. Ayouch arriverà col suo God’s Horses (2012), incentrato sulla storia di due fratelli cresciuti nel quartiere Sidi Moumen di Casablanca che si trovano a che fare con l’islam radicale. Bensaidi porterà invece Death for Sale, in cui troviamo sempre dei giovani marocchini sul filo tra violenza criminale e una patina dell’islam radicale. C’è poi Leila Kilani col suo On the Edge il cui spaccato di vita ai margini si concentra in questo caso sulla vita di due donne, migranti, che cercano di farsi una vita nella free zone economica del Marocco.
Al festival prendono parte anche diversi film dall’Algeria, tra cui The Repentant, l’opera più recente di Merzak Allouache. Un giovane uomo accetta l’offerta che gli fa lo Stato di tornare a una “normale” vita civile rinunciando in cambio alla violenza. Questa rinuncia, nota Allouache, non garantisce né pace né normalità. Verrà proiettato poi Winter of Discontent dell’egiziano Ibrahim El Batout, When I Saw You della giordano-palestinese Annemarie Jacir e Round Trip di Meyar al-Roumi, a rappresentare il cinema siriano.