Dal Cairo: Luca Pavone
23-05-2012
Ecco alcuni fatti riportati da molti giornali egiziani (online) fino ad ora: Uccisione di un poliziotto a colpi di pistola davanti a un seggio nel quartiere popolare di Rod el Farag, fermo di tre donne nella zona di Haram (Giza)che portavano il niqab accusate di tentare di votare più volte per il candidato dei Fratelli Musulmani, scontri tra sostenitori di Morsy e Ahamd Shafek ad Aswan e Qena, distribuzione di cibi e bevande da parte del Freedom and Justice Party (braccio politico dei Fratelli Musulmani) nel quartiere centrale di Abdeen (Cairo), e pullman tappezzati di cartelloni di Mohamad Morsy che offrono di portare gratis gli elettori ai seggi ,distribuzione di volantini a supporto dei candidati tra le file degli elettori.
Per quanto riguarda l’incontrollata anarchia dei cartelloni elettorali che hanno letteralmente invaso ogni angolo, imponenti foto dei candidati osservano gli elettori dall’alto sventolando di fronte a quasi tutti i seggi nelle strade principali.
Le stesse scene insomma, alle quali abbiamo assistito durante le elezioni parlamentari, soprattutto per mano dei candidati islamisti che si giocano tutte le loro carte nel dopo Mubarak sfruttando spesso la religione, la povertà e l’ignoranza dei più deboli come armi per il trionfo elettorale.
Restiamo comunque fiduciosi che queste irregolarità non influenzino ,nel complesso, il voto (mai così incerto) di questa giornata storica che deciderà il futuro dell’Egitto per gli anni a venire. Nonostante tutto, gli egiziani, orgogliosi e sorridenti come sempre, restano in fila aspettando di poter scrivere una nuova pagina della loro storia. La parola al popolo…