In tal senso, studi occidentali e nella fattispecie condotti negli Stati Uniti sono confluiti in un dossier pubblicato dal World Tribune l’11 aprile scorso. Il dossier ha per titolo “Il futuro dell’industria della difesa algerina: attrattiva del mercato, competitività e proiezioni per il 2017” e vi si dice che nel Paese “il volume della spesa per le armi è aumentato del 24,4 percento, attestandosi quest’ultima a 10,3 miliardi di dollari nel 2013”. Nel corso dei prossimi quattro anni, poi, c’è l’intenzione di incrementare la percentuale della spesa per gli armamenti del 6,2 percento, e di aprire ai mercati occidentali e non soltanto alla Russia, che è il primo fornitore dell’Algeria, con a seguire Cina, Francia e Spagna, nonché gli Stati Uniti e di recente anche la Germania. Tale apertura riflette il desiderio dell’Algeria di sviluppare i tre settori militari: marina, esercito ed aerei. Dal dossier si ricava l’impressione che l’Algeria stia accelerando il ritmo della corsa agli armamenti in Nord Africa, specialmente sul fronte competitivo con il Marocco. Altri dossier internazionali hanno mostrato in tale direzione che tra il 2008 ed il 2011 in Marocco c’è stato un incremento della corsa alle armi del 146 percento, mentre in Algeria tale dato si attesta al 277 percento.