Situato sull’isola del Bormeo, nel sud-est asiatico, il Brunei è uno stato ricchissimo grazie alle riserve di petrolio. I due terzi della popolazione sono musulmani, il 13% buddisti e il 10% cristiani. E la legge islamica, che il sultano sta cercando di imporre dal 1996, prevede tra l’altro anche l’amputazione delle mani dei ladri, la fustigazione per chi beve alcol e la lapidazione in caso di adulterio.
L’adozione della shar’ia sembra non portare a forti controversie e lo stesso sultano ha dichiarato che questo cambiamento non comporta nulla a livello internazionale. Ma gli attivisti per i diritti umani non ne sembrano convinti, considerando il fatto un ritorno al feudalesimo, che non si confà ad un paese moderno del XXI secolo.