Abry è approdato in Giordania nel 2000, dopo aver vissuto anche a Beirut ed in Kuwait. Può sembrare un personaggio non convenzionale in una società conservatrice come la Giordania, ma negli anni Abry si è immerso nelle tradizioni locali e nella cultura. “Amo la Giordania, abbiamo cresciuto i nostri figli qui, è la nostra seconda casa. La prima volta che l’abbiamo vista ci siamo detti ‘Dobbiamo costruire qualcosa, qui’,” dice oggi. Il business delle moto è sembrato buono ad Abry e alla sua famiglia, con strade e clima favorevoli. Negli ultimi tre anni la sua missione è stata condividere la passione per la moto con i giordani.
La sfida più grande per Abry è cambiare il modo in cui moto e motociclisti sono visti dalla gente. “In Giordania le moto sono legate ai vecchi film, alle bande e cose così. Ma le moto non sono soltanto un mezzo di trasporto: sono amore,” dice al riguardo. Ha anche fondato un club dal nome “Kingdom of Jordan Chapter” che ha al momento 220 membri, di cui 24 donne, che si incontrano per fare gite in moto. Inoltre Abry sta già pensando di espandere il suo business nel Kurdistan iracheno, dove “le strade sono davvero belle”.