Secondo il procuratore generale Ahmad Raashed, la cellula era legata ai vertici dell’organizzazione in Egitto, e riceveva finanziamenti soprattutto tramite fondazioni islamiche di beneficenza. Tra il materiale sequestrato, anche memorie Usb contenenti foto ed informazioni su istituzioni statali e personalità politiche.
Non è la prima volta che i rapporti tra Emirati Arabi ed Egitto vengono turbati a causa di simili episodi, con le autorità costantemente impegnate a monitorare le attività del gruppo, spesso accusato di ambire al controllo dei ricchi paesi del Golfo.