di Katia Cerratti
Latifa bint Mohammed al Maktoum, figlia del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Rashid al Maktoum, è stata rapita nel marzo scorso mentre cercava di fuggire dal paese e da allora non è stata più vista in pubblico. Anche sua sorella Shamsa, sembra aver subito lo stesso destino. La BBC oggi ha pubblicato un documentario contenente anche un video esclusivo della principessa registrato dalla stessa prima di essere rapita e ha divulgato i dettagli del suo tentativo di fuga e successivo sequestro da parte di uomini armati fedeli al principe di Dubai, grazie al racconto di un ex agente segreto francese e di un’insegnante di capoeira finlandese che hanno cercato di aiutarla a fuggire. Negli ultimi sette anni della sua vita, la principessa Latifa ha progettato più volte di abbandonare il suo paese e la sua famiglia che considerava ormai una prigione, anche se immersa nell’oro. Anche la sorella Shamsa aveva cercato di fuggire dalla sua lussuosa vita ma fu rapita per le strade di Cambridge, nel Regno Unito, dopo essersi allontanata dalla villa di famiglia nel Surrey. La polizia britannica trattò il fatto come un affare di famiglia, e non fece ulteriori indagini.
Latifa ha registrato il video in questione prima di provare a fuggire, spiegando che, quando aveva 16 anni, ha tentato di scappare ma è stata catturata al confine, imprigionata per tre anni e torturata. Questa volta aveva però pianificato la fuga contattando un uomo d’affari francese e ex agente segreto, Hervé Jaubert, perché aveva saputo che era fuggito da Dubai dopo essersi messo nei guai con le autorità. Jaubert, si era poi imbarcato su una nave per l’India. È stato proprio lui a raccontare la storia di Latifa alla BBC: “Abbiamo parlato spesso. Mi ha detto che aveva risparmiato fino a 400.000 dollari per pagare il suo piano di fuga e che era stata maltrattata e oppressa per buona parte della sua vita, riferendo che le donne sono trattate come esseri subumani e che suo padre non poteva continuare a fare quello che stava facendo a loro”, ha dichiarato l’uomo. Quattro anni prima Latifa aveva preso contatto