Una dura siccità, durata anni, nella penisola, insieme con precipitazioni e neve senza precedenti che si sono abbattute sulle montagne all’inizio di quest’anno, hanno severamente danneggiato alcuni di questi santuari di biodiversità. Anche le case fatte di pietre e i tetti, fatti di un misto di roccia e sabbia, sono collassati sotto la forza della pioggia. Dal momento che molte famiglie beduine fanno affidamento sui frutteti di queste montagne per la loro sopravvivenza, il collasso degli edifici e delle recinzioni e la distruzione degli alberi è stato un disastro. Per finanziare la ricostruzione della zona, membri della tribù Jabaliya hanno elaborato un progetto turistico alternativo che invita dei volontari a partecipare agli sforzi per la rinascita dell’area.
Intitolato “Aiutare a ricostruire i giardini dei beduini e scoprire le alte montagne del Sinai”, il progetto è ancora nella sua fase iniziale, ma i membri della tribù si stanno organizzando per portare ai giardini dei visitatori che stiano con le famiglie locali e aiutino nella ricostruzione. Inoltre, verrà loro chiesto di fare delle donazioni per potere pagare dei lavoratori specializzati, comprare i materiali per la costruzione e coprire i costi di trasporto.