Durante il suo sfogo di fronte alle telecamere, Essha’er ha detto: “al ministro dell’Informazione e ai suoi compagni della fratellanza musulmana non piace quello che dico, mi rifiuto di vivere in questo clima di repressione, bloccano la mia trasmissione senza alcun rispetto per me ed i miei ospiti”. Ha poi concluso defindendo il ministro Abdel Maqsoud un fascista.
L’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie, che mostra l’insofferenza di una parte degli impiegati presso la tv statale egiziana verso la nuova dirigenza del paese, accusata di voler controllare i media, come accadeva negli anni di Hosni Mubarak.