“Invito tutte le parti politiche ad un incontro Sabato 8 nel Palazzo Presidenziae” ha dichiarato il presidente egiziano, affermando che la discussione dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di una legge elettorale e di una tabella di marcia per i dopo referendum.
Durante il suo discorso dai toni molto aggresivi, il presidente ha assicurato che il referendum sul progetto costituzionale si terrà come stabilito e che prima degli scrutini il popolo dovrà scegliere secondo ” la sua volontà”.
“Noi rispettiamo la libertà di espressione pacifica, ma non permetteremo mai che delle persone partecipino a degli omicidi o a degli atti di sabotaggio” ha dichiarato il presidente mentre il paese attraversa la più forte crisi politica dalla sua elezione a giugno.
Denunciando una deriva dittatoriale, l’opposizione ha chiesto il ritiro della dichiarazione costituzionale del 22 novembre con la quale il presidente ha enormemente allargato i suoi poteri, oltre alla cancellazione del referendum sulla bozza costituzionale che viene accusata di offrire poche garanzie per la libertà di espressione e di religione.
Nel suo discorso Morsi si è dichiarato pronto a rinunciare all’articolo 6 della dichiarazione costituzionale che permette al presidente di ” prendere tutte le misure necessarie per proteggere il paese e gli obiettivi della rivoluzione” . Egli non ha, però, detto nulla sull’articolo che pone le sue decisioni al di sopra di qualsiasi azione legale.