Nabil, gioielliere di Heliopolis commenta: “ci ha veramente sorpreso l’annuncio del presidente Morsi, non hanno minimamente pensato alle nostre festività, ma ammettiamolo, non sono tempi facili per noi”. E aggiunge: “lo stato non ha mai prestato particolare attenzione alle nostre festività religiose, neanche Mubarak, sebbene lui e i suoi figli partecipassero ogni anno alle nostre celebrazioni”.
Rami Kamil, attivista per i diritti umani non si limita a condannare l’emarginazione dei copti, bensì parla di un problema sociale più ampio: ” lo stato deve essere più presente e punire gli attacchi fisici e verbali contro i copti, così come deve impegnarsi, prima che sia troppo tardi a sanare le fratture che stanno lacerando la società egiziana, parlo del crescente divario tra ricchi e poveri, delle continue lotte tra le varie anime dell’islam politico, e della continua lotta tra laici e religiosi, senza contare che la situazione economica e la prossima campagna elettorale rischiano di aumentare la tensione e l’esasperazione all’interno della società egiziana”.