(Agenzie). Il governo yemenita in esilio è tornato ad Aden mercoledì 16 Settembre. La città è stata dichiarata capitale provvisoria, ma i combattimenti si sono intensificati intorno alla capitale Sana’a. Lunedì 29 settembre più di 130 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in seguito al bombardamento durante un matrimonio, attribuito alla coalizione araba.
Il 26 marzo, l’Arabia Saudita e i suoi alleati hanno lanciato una serie di attacchi aerei nello Yemen, al fine di arrestare la progressione degli Houthi. Da allora, i bombardamenti e i combattimenti di terra continuano. In quattro mesi, la guerra ha lasciato più di 4.900 morti, la metà dei quali civili, 500 bambini e più di mezzo milione di sfollati.
Il Qatar ha annunciato l’intenzione di implementare l’impiego di uomini in Yemen accanto all’Arabia Saudita.
Dagli inizi di agosto, le forze fedeli al presidente Saleh in esilio hanno ripreso in mano diverse regioni, in particolare ad Aden, dove i ribelli sciiti Houthi hanno perso il controllo dell’aeroporto internazionale.
Le Nazioni Unite descrivono la situazione umanitaria “catastrofica” ma le trattative sono in fase di stallo a causa della caparbietà dei due partiti arroccati sulla loro posizione.
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