Di Abdul Aziz Al- Hayjem. Al-Arabiya (16/06/2014). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.
Il più grande partito yemenita, il Congresso Generale del Popolo, rischia una divisione interna a causa dell’aggravamento della crisi tra Abdallah Saleh, l’ex presidente yemenita, e Abd Rabbo Mansur Hadi, vice presidente del partito e attuale presidente di Stato.
Nonostante fonti attendibili di Al-Arabiya abbiano parlato dei tentativi di mediazione portati avanti dai leader del partito, il fallimento delle negoziazioni non fa che confermare un’escalation che potrebbe portare a uno scisma intestino al partito.
La disputa tra Saleh e Hadi è emersa in modo palese lo scorso mercoledì, quando la guarda presidenziale, vicina a Hadi, ha chiuso il canale Al-Yemen al-Youm in seguito alle proteste che hanno colpito la capitale. Secondo fonti ufficiali, il canale, posseduto da Saleh, infatti, avrebbe giocato un ruolo fondamentale nell’incitare le proteste che si sono scatenate per le strade di Sana’a.
La crisi tra Saleh e Hadi, però, è scoppiata definitivamente ieri, dopo che la guardia presidenziale ha circondato la moschea Al-Saleh, che si trova vicino al palazzo presidenziale. Nello specifico, Hadi, tentando di trasformare la moschea in uno waqf e di rinominarla Moschea del Popolo, ha scatenato l’ira di Saleh che considera quest’edificio come un’eredità privata che perpetua il suo nome.
La crisi politica potrebbe avere conseguenze rilevanti, poiché il Partito Generale del Popolo possiede la maggioranza schiacciante in parlamento, con 220 seggi su 301.
Tuttavia, gli oppositori al sistema del presidente, meglio conosciuti come “forze del cambiamento” o “corrente della primavera araba in Yemen”, chiedono ancora l’allontanamento di Saleh dal Paese o, almeno, di attuare un provvedimento che gli vieti di continuare l’attività politica. Uno dei leader centrali al partito crede che una scissione all’interno del partito non solo non favorirà l’attuale presidente, ma non gioverà nemmeno al benessere dello Stato, della sua società e delle sue relazioni regionali e internazionali.
Secondo Mohammed Naji, giornalista di Al-Arabiya, “nonostante la crisi del 2011 abbia portato alla creazione di un Governo d’intesa con l’opposizione, il Partito Generale del Popolo continua a essere il più grande partito yemenita perché rappresenta un partito interstiziale. Un’eventuale divisione interna al partito permetterà alle correnti radicali di riempire il vuoto creatosi. Tra coloro che ne trarranno maggiore vantaggio ci sono i Fratelli Musulmani e Al-Houthi, il gruppo armato sciita”.
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