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Yemen: le contraddizioni degli Houthi

Di Maysaa Shuja Al-Deen. Yemen Times (18/09/2014). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.

Da quando è stata formata la Conferenza per il Dialogo Nazionale lo scorso gennaio, in Yemen i conflitti militari sono diventati ancora più acuti, soprattutto nel nord del Paese, nei pressi di Amran. Da allora, non è stato fatto alcun passo in avanti per concludere la fase di transizione politica, mentre, le elezioni, in programma per lo scorso febbraio, sono state rimandate di un anno.

Le contraddittorietà dello Yemen non riguardano solo la politica, ma anche il movimento Houthi, che da tre anni governa il governatorato di Sa’da. Il potere esercitato dal gruppo rappresenta uno dei modelli di governo più repressivi, mettendo al bando, per esempio, la musica e limitando le libertà femminili. Nonostante ciò, gli Houthi, durante gli incontri della Conferenza, hanno supportato le richieste di avere una quota rosa fissa tra i rappresenti politici. Secondo Thurayya Damaj, un membro della conferenza, infatti, “la posizione degli Houthi a Sana’a è completamente differente da quella di Sa’da”.

Oltre alla questione delle donne, il dualismo degli Houthi emerge anche in altre questioni politiche. Per esempio, essi hanno cercato di rovesciare il governo di Sana’a e hanno impedito che il prezzo del petrolio aumentasse, allo stesso tempo, però, i loro gruppi armati hanno iniziato ad assediare la capitale. Gli Houthi, tuttavia, non sono composti solamente da gruppi armati, ma posso contare su una presenza capillare all’interno delle istituzioni statali e dell’esercito, che, al momento riflette la divisione regionale nel Paese poiché comprende gruppi sia pro che anti regime.

Nello specifico, la ragione di queste opposizioni interne all’appartato militare va ricercata nella storia yemenita. La Rivoluzione del 26 settembre del 1962, rovesciando il sistema dell’Imamato Hashemita sciita per fondare la Repubblica Araba dello Yemen, ha consolidato i legami tra Stato e le regioni settentrionali. Ciò ha favorito l’affluire degli zaiditi nell’esercito e nell’apparato statale.

Questo è rimasto tale anche dopo l’unificazione dello Yemen nel 1990. Tuttavia, gli equilibri regionali sono cambiati dopo l’elezione del presidente Abdu Rabbo Mansour Hadi nel 2011. Egli, infatti, ha portato con sé al potere la Congregazione Yemenita per la Riforma, un alleato sunnita, che rimpiazzando con i propri affiliati i membri delle tribù di Saleh.

Ora, tornando agli Houthi, essi sono riusciti a convogliare sia il sentimento regionalista contro Hadi sia quello settario contro il Partito Islah, vicino a Saleh. In definitiva, a causa di tutte queste divisioni, la situazione potrebbe peggiorare e coinvolgere anche altre regioni, lasciando le istituzioni statali inermi di fronte al dualismo degli Houthi.

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