A Riyad è iniziato un importante vertice internazionale per discutere la situazione in Siria, con la partecipazione di ministri degli Esteri di Paesi del Medio Oriente e dell’Europa. Il vertice, suddiviso in due sessioni, ha l’obiettivo di stabilizzare il Paese dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad e di avviare una fase di transizione. Secondo un funzionario saudita, la prima sessione ha visto la presenza di soli rappresentanti arabi, mentre la seconda ha coinvolto anche Turchia, Francia, Unione Europea e Nazioni Unite.
Il nuovo leader siriano, Ahmad Sharaf, sta cercando di ottenere la revoca delle sanzioni occidentali, imposte contro il precedente governo per la violenta repressione delle proteste del 2011. La guerra civile in Siria, durata oltre 13 anni, ha causato più di mezzo milione di vittime, devastato l’economia e costretto milioni di persone a fuggire dalle loro case.
Nel vertice sono intervenuti anche la ministra degli Esteri dell’Unione Europea, Kaja Kallas, e il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, che ha sottolineato l’importanza del dialogo regionale. Kallas ha affermato che l’UE potrebbe prendere in considerazione la revoca delle sanzioni se il nuovo governo siriano adotterà misure per proteggere le minoranze e favorire l’inclusione.
La crisi siriana resta una priorita’ per la diplomazia saudita, che ha assunto un ruolo guida nel coordinamento degli sforzi internazionali per il sostegno al Paese. La recente spedizione di aiuti umanitari e le trattative per ripristinare i servizi consolari indicano la volontà di Riyad di assumere un ruolo chiave nella transizione siriana.
Secondo l’analista politico Omar Karim, la sfida principale sarà capire quanto tempo e risorse l’Arabia Saudita sarà disposta a dedicare a questo progetto, soprattutto considerando che molte sanzioni internazionali rimangono in vigore.
Fonte: Annahar