Tutti contro Fatah in Palestina

Di Ahmad Saqr. Arabi21 (04/09/2016). Traduzione e sintesi di Giusy Regina.

Jibril Rajoub, un alto funzionario di Fatah, ha preso in giro su un canale televisivo egiziano i cristiani della comunità palestinese che votano per Hamas. Li ha definiti infatti come “la comunità del Buon Natale”. Il Movimento di Resistenza Islamico (Hamas), il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) e il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina hanno condannato fortemente l’accaduto.

Secondo Hamas, i commenti di Rajoub sono “dichiarazioni offensive che insultano la nostra religione, la nostra gente, la nostra storia ed i nostri valori”. Una copia del comunicato stampa del movimento è stato inviato anche ad Arabi21: “I cittadini palestinesi hanno pieni diritti e non devono essere discriminati in base a razza, religione o sesso”, ha insistito Hamas, “e per questo il movimento respinge queste descrizioni dei cristiani”.

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Hamas ha aggiunto anche di essere orgoglioso del fatto che i cristiani e altri gruppi religiosi scelgano di votare per il movimento di resistenza, anche perché tutte le persone hanno il diritto di votare liberamente e “la discriminazione di cittadini per motivi religiosi è una forma di razzismo”. “Quello che ha detto Jibril Rajoub è una forma di terrorismo intellettuale”, ha continuato.  

Il Movimento di Resistenza Islamico ha anche notato che il tentativo di Rajoub sembra essere quello di “incitare le dispute settarie, facendo danno alla religione islamica, in quanto implica che l’islamizzazione della società è in contrasto con la storia, la cultura, la condotta e la civiltà del nostro popolo”. 

L’Arcivescovo Atallah Hanna del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha anche denunciato le osservazioni di Rajoub: “Denunciamo, rifiutiamo e condanniamo queste affermazioni che insultano non solo i cristiani palestinesi, ma l’intero popolo palestinese”. In una lettera indirizzata al funzionario di Fatah, l’Arcivescovo Atallah gli ricorda che i cristiani palestinesi “non sono la comunità del Buon Natale, ma i figli della prima Chiesa cristiana, la cui missione è nata proprio in Palestina. Siamo orgogliosi della nostra appartenenza a quel cristianesimo orientale originario”. “Noi cristiani palestinesi”, ha detto, “non potremmo mai rinunciare alla nostra affiliazione alla Palestina, non importa quanto ci daranno addosso. La Palestina rimarrà la nostra identità, la nostra patria, la nostra storia e la nostra dignità”.

Anche il FPLP ha sottolineato l’importanza di prendere una posizione chiara e ferma di condanna rispetto a certe affermazioni, scrivendo in un comunicato che le scuse al popolo non sono sufficienti per Rajoub per rimediare a quello che ha detto, trattandosi non di un lapsus, bensì dell’espressione dell’approccio autocratico condotto dall’Autorità Palestinese. 

Il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina ha battuto invece sull’importanza di considerare il popolo palestinese compatto, definendo inappropriate le dichiarazioni dell’esponente di Fatah. 

Anche il movimento Fatah del distretto di Betlemme della Cisgiordania ha chiesto che Rajoub chieda scusa al popolo palestinese, ma l’intervento dell’alto funzionario ben si spiega nel contesto delle elezioni locali che si terranno in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza il prossimo mese.

Ahmad Saqr è un giornalista palestinese.

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