(Agenzie). La magistratura tunisina ha annullato un decreto del 2011 che permetteva la confisca dei beni del presidente deposto Zine El Abidine Ben Ali, di sua moglie Leila Trabelsi e dei loro famigliari e intimi, in tutto 114 persone.
Ad annunciarlo il governo di Tunisi, che da parte sua ha dichiarato che farà subito ricorso in appello. Il ministro delle Proprietà dello Stato, Hatem Eleuchi, ha denunciato la decisione definendola “pericolosa”, spiegando che sta ai membri della famiglia Ben Ali-Trabelsi contestare la confisca caso per caso e che non è compito la giustizia amministrativa pronunciarsi sulla validità del decreto di legge. “È una decisione scioccante, speriamo che il tribunale prenda la decisione adeguata in appello”, ha aggiunto il ministro.
Da parte sua, il tribunale amministrativo di Tunisi sostiene che il testo legislativo non è valido in quanto non è mai stato convalidato dall’Assemblea Nazionale Costituente, eletta nell’ottobre 2011, né dal parlamento tunisino, eletto alla fine del 2014.
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