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Trump e il “problema musulmano”

donald trump
Il vero problema è l'atteggiamento di Donald Trump nei confronti dei musulmani.

Di Leyal Khalife. Step Feed (18/01/2017). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Abbiamo un problema, un vero problema. Dobbiamo risolvere il problema, perché è davvero un problema e dobbiamo risolverlo. E il problema è l’atteggiamento di Donald Trump nei confronti dei musulmani.

Tutto è iniziato quando Bill O’Reilly di Fox News ha chiesto a Trump se esiste un “problema musulmano”. E la risposta di Trump è stata “assolutamente sì”. Trump crede ciecamente che questa sia “la verità” che la gente deve accettare. “I musulmani, la maggior parte di loro, sono persone meravigliose. Ma esiste un problema musulmano? Guardiamo cosa sta succedendo, guardiamo cosa è successo nella mia città al World Trade Center”, dice Trump.

Durante un’intervista alla CBN News, l’intervistatore inizia a parlare di Corano, chiedendo all’ormai nuovo presidente se crede che il testo religioso è da biasimare: “Non so se è colpa del Corano, non so di chi sia”, ha risposto Trump, che però crede che “c’è qualcosa là dentro che insegna precetti molto negativi”. Allo stesso tempo, nella stessa intervista, Trump ha anche iniziato ad elogiare i musulmani. Ha parlato di quanto i musulmani “di alto livello” sono disponibili a parlare del “problema musulmano”, che per il presidente è un sinonimo di “estremismo radicale”. Ma cosa ne pensano i suoi amici musulmani dell’idea di introdurre un divieto per farli entrare negli Stati Uniti? Questo risolverà il problema? Trump elude la domanda, senza dare una risposta esplicita, ma continuando a mettere l’accento sul fatto che il divieto sarebbe una misura temporanea che durerà “fino a che il problema non sarà risolto”.

Nel corso di uno dei dibattiti in campagna elettorale, una donna musulmana ha chiesto a Trump come si sarebbe comportato di fronte al tema dell’islamofobia. Inizialmente, l’allora candidato si è detto d’accordo sul fatto che l’islamofobia è in crescita e che è “vergognoso”. Poi, Trump continua chiedendo ai musulmani di riferire un problema quando lo vedono. Ma come potrebbero farlo se sono proprio i musulmani ad esserne più colpiti? Negli Stati Uniti, i crimini di odio contro musulmani sono cresciuti del 67% nel 2015, secondo statistiche ufficiali del FBI.

Ospite al The tonight Show di Jimmy Fallon, Trump si chiede: “Cosa succede? Jimmy, sta succedendo qualcosa là fuori. C’è odio”. Sappiamo tutti che l’odio c’è. C’è odio contro i musulmani, contro i latinos, contro la comunità LGBT, contro i neri. Ma perché quest’odio viene condensato nel “problema musulmano”? È perché Trump da la colpa a tutti i musulmani per gli attacchi di Daesh (ISIS) e perché crede che i musulmani sanno riconoscere questi crimini di odio. “Le altre persone sanno che queste persone stanno per fare qualcosa, ma non dicono mai niente”, sostiene Trump.

In un’intervista con Don Lemon della CNN, Trump ripete ancora gli stessi concetti, quasi fosse un disco rotto: “La maggior parte dei musulmani che conosco sono persone splendide”, afferma, di nuovo. “Credo che il problema sia una parte di musulmani”, chiarisce, probabilmente insinuando che personalmente non ha problemi con una certa parte di musulmani: quelli ricchi. Un po’ ripetitivo, no?

Leyal Khalife è una giornalista libanese.

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