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Tiran e Sanafir: dietro la questione delle due isole

Isole Tiran e Sanafir
Le conseguenze della sentenza che annulla la cessione delle due isole egiziane all’Arabia Saudita.

L’opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Araby(17/01/2017). Traduzione e sintesi di Laura Formigari.

Lo scorso lunedì, l’Alta Corte Amministrativa egiziana ha annullato l’accordo che avrebbe ridisegnato i confini con l’Arabia Saudita tramite la cessione delle isole di Tiran e Sanafir al regno. In aula, la sentenza ha scatenato manifestazioni di gioia alle quali hanno partecipato anche i giudici. In particolare, il giudice che ha pronunciato la sentenza, ha affermato che la sovranità dell’Egitto è fuori discussione e che la permanenza delle due isole all’interno del territorio egiziano è una certezza; uno dei due avvocati che rappresentavano la parte contro la cessione ha chiarito che il verdetto è una vittoria per l’Egitto e che non può essere revocato se non con un referendum popolare. Le espressioni di gioia dall’aula del tribunale si sono spostate in strada dove i presenti alla seduta hanno incontrato manifestanti che portavano bandiere e striscioni al grido di “pane…libertà…le isole sono egiziane!”.

In opposizione agli attivisti e ai social network che hanno commentato l’evento a suon di opinioni taglienti e battute satiriche, c’è chi propone di risollevare la questione del Sudan, in quanto seguace dell’Egitto a livello amministrativo, chi chiede chiarimenti al presidente al-Sisi e chi vede in questa decisione un’operazione di inganno e scambio di ruoli, esercitata dal regime egiziano, tra governo, esercito e magistratura. Una vittoria del popolo egiziano sul suo regime, una perdita per l’Arabia Saudita e la legittimità di al-Sisi come presidente.

Le forti manifestazioni divampate nell’aula al momento della sentenza e successivamente nelle strade confermano l’esistenza di una grande tendenza popolare che rifiuta la cessione delle due isole all’Arabia Saudita, tuttavia ciò che sta accadendo rinforza anche l’opinione che, in Egitto, tale questione sia andata oltre qualsiasi possibilità di un dibattito razionale.

Alcuni hanno cercato di cavalcare l’onda del rifiuto strumentalizzando e incanalando il sentimento popolare contro le autorità egiziane, tuttavia le varie reazioni suscitate presso le autorità, suggeriscono che il “contratto” (se di contratto si può parlare), non si muove solo sul piano dell’utilizzo e del profitto e non è soggetto solamente alle logiche della domanda e dell’offerta. In gioco ci sono le relazioni politiche tra Egitto e Arabia Saudita che stanno vivendo un periodo di repentini alti e bassi.

Le contraddizioni legate alla questione delle isole di Tiran e Sanafir si muovono su differenze e scontri di ordine giuridico e storico, in un periodo in cui non assistiamo alla stessa presa di posizione e allo stesso slancio emotivo di fronte a questioni reali e pericolose che non hanno nulla a che fare con la sorte di due isole abbandonate ma che riguardano la perdita di sovranità quando si ha a che fare con Israele, il cambiamento delle condizioni del Fondo Monetario Internazionale, la disastrosa situazione economica e politica e un’élite completamente distaccata dalla realtà, troppo impegnata a impoverire il proprio popolo, a voltargli continuamente le spalle e a violare la sua dignità.

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