Daesh Zoom

Terrorismo: una fabbrica d’illusioni

Di Loay Ali. Youm7 (06/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.

L’Osservatorio sulla Miscredenza (takfīr in arabo), appartenente al Collegio dei Muftì, ha pubblicato il suo quindicesimo rapporto dal titolo “Attacchi suicidi: una fabbrica d’illusioni”, dopo che Daesh (ISIS) ha trasmesso il video di “Abu Mos’ab al-Muhajir”, un ragazzo egiziano, che rivendica un attacco suicida avvenuto a Benghazi per punire gli apostati della città.

Il rapporto rivela molteplici aspetti degli attacchi suicidi che vengono condotti dalle organizzazioni estremiste. In primo luogo, esso chiarisce che questo tipo di azioni si basa su una falsa propaganda per mezzo di fatwa e di documenti ingannevoli che giustificano l’uccisione sia dei musulmani sia di civili appartenenti ad altre minoranze religiose, poiché legittime per la causa di Dio. Nello specifico, questi testi contengo l’indicazione che gli attacchi terroristici innalzano lo spirito, elevandolo a immortale.

In aggiunta a quanto già detto, il rapporto, ha messo in guardia da ciò che è stato definito come “ondata di attacchi suicidi” che hanno colpito la regione arabo-musulmana. Infatti, queste organizzazioni e associazioni empie persistono a vendere illusioni a ragazzi temerari che preferiscono compiere azioni criminali.

Il rapporto spiega altresì attraverso quali canali i fondamentalisti riescono ad attrarre nuovi volontari: come l’incitamento religioso e la pubblicazione di fatwa che descrivono gli attacchi suicidi come lo strumento più elevato per professare la propria fede e come la via privilegiata per raggiungere il paradiso. Questi mezzi, però, non sono altro che un “lavaggio del cervello” che instilla l’odio verso l’alterità.

Analogamente, il rapporto cerca di far luce sulle possibili cause e motivi, di natura religiosa, psicologica e sociale, che si nascondono dietro questo tipo di atti, quali il sentimento di abbandono o di disperazione, e il desiderio di appartenere a gruppi che esprimano quel tipo d’identità religiosa.

Lo studio dell’Osservatorio si è anche occupato del ruolo delle donne all’interno di queste organizzazioni terroristiche, rivelando che la componente femminile è responsabile del dieci per cento degli attacchi suicidi, occupandosi anche di altri compiti collaterali, come per esempio gli appostamenti nei posti di blocco, l’osservazione e il controllo degli obiettivi.

Per concludere, secondo il rapporto dell’Osservatorio, Daesh, attraverso tutti i mezzi che sono stati descritti, sta creando un “precedente” nella giurisprudenza musulmana che giustifica la violenza, sebbene l’Islam rigetti questo tipo di azioni.

Loay Ali è un giornalista egiziano, scrive per Youm7.

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