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Tayeb Saddiki, pioniere del teatro marocchino: una vita trascorsa all’insegna dell’arte

Tayeb Saddiki
Tayeb Saddiki

Hespress (06/02/2016). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara.

Il teatro marocchino ha perso il suo maggiore esponente: si tratta di Tayeb Saddiki, la cui vita è stata colma di passione per l’arte e la creatività artistica. È stato attore, regista, traduttore e drammaturgo per intere generazioni di professionisti del mondo teatrale.

La fama di Tayeb Saddiki, nato a Essaouira nel 1939, si estende ben oltre i confini del Marocco e raggiunge tutti i Paesi arabi per via delle sue opere ispirate dal retaggio arabo classico, in particolare “Maqamat Badii Ezzaman al Hamadani”, fino a conquistare anche altre nazioni grazie ai numerosi ruoli recitati in film europei e internazionali tra cui “Il messaggio” diretto da Moustapha Akkad.

L’artista scomparso che dal 1965 al 1977 è stato direttore artistico del Teatro Nazionale Mohammed V di Rabat nonché direttore del Teatro comunale di Casablanca ha fondato una vera e propria scuola d’arte: sotto di lui si sono formati numerosi artisti che hanno arricchito la scena teatrale e musicale marocchina, tra cui i gruppi musicali Nass el-Ghiwane, Jil Jilala, e Tagada.

Traduttore e adattatore di oltre trenta opere drammatiche, lo stesso Saddiki ha redatto più di trenta testi teatrali in lingua araba e francese. Tra le sue opere teatrali più famose abbiamo “Diwan Sidi Abderrahman al Mejdoub”, “Moulay Idriss” e “Azizi”.

Il suo percorso artistico ebbe inizio recitando in quel che poi divenne un centro di ricerca teatrale marocchino, e nel 1957, a seguito del suo ritorno dalla Francia, dove conseguì la laurea in Lettere e frequentò dei corsi di composizione teatrale, fondò il Teatro dei lavoratori a Casablanca su richiesta del sindacato Unione Marocchina del Lavoro.

In quello stesso anno, durante la sua prima stagione teatrale, il Teatro dei lavoratori propose l’opera “Al-Warith” seguita da “Bayna yawm wa layla” di Tawfiq al-Hakim. Il 1958 fu l’anno di “Marid khatiru” che rappresentò ufficialmente il Marocco al Festival delle Nazioni a Parigi.

Nella stagione 1960-61, su richiesta dell’allora direttore del Teatro comunale di Casablanca, Saddiki mise su una squadra, la troupe del Teatro comunale, che propose svariate opere inclusi diversi adattamenti: “Al-Husana’”, adattamento di “Lady Godiva” di Carrole, “Le Voyage de Tchong-li” di Sacha Guitry e “Mawlat al-Funduq”, adattamento de “La locandiera” di Goldoni.

Nel marzo 1962 il gruppo mise fine alla propria attività e l’anno seguente Saddiki fondò la sua compagnia, il Gruppo Saddiki. Il commediografo decise di stabilirsi in una sala cinematografica di uno dei quartieri popolari di Casablanca, e lì diresse “Le Jeu de l’amour et du hasard” dello scrittore francese Marivaux.

Nel 1966 compose la sua prima opera teatrale “Fi tariq”, dramma sociale sul fenomeno dei patroni e dei mausolei, che lui stesso trasformò in un film dal nome “Zeft”.

Nella sua vita Tayeb Saddiki ha ottenuto diverse onorificenze e molti riconoscimenti in diverse occasioni sia in Marocco che all’estero.

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