Al-Masdar online (13/09/2014). I negoziati tra le autorità yemenite e i rappresentanti del gruppo sciita degli Houthis da ieri sono in stallo e le due parti non sono riuscite neppure a fissare la data di nuovi colloqui sotto la supervisione delle Nazioni Unite.
La crisi che paralizza lo Yemen da tre settimane è giunta a un punto morto. Abd al-Karim al-Iryani, rappresentante del governo yemenita, e Mahdi al-Mashat, rappresentante degli Houthis, si sono accordati sulla necessità di nuovi incontri sotto l’egida dell’ONU, senza tuttavia riuscire a stabilire una data. Nessun accordo inoltre sulla linea da seguire per risolvere definitivamente uno scontro che si protrae da decenni e che vari analisti definiscono la guerra per procura tra Arabia Saudita e Iran. Unici punti fissati la nomina di un nuovo primo ministro entro 48 ore e una riduzione dei prezzi del carburante, due delle richieste avanzate dagli Houthis. Ignorata per ora invece la loro richiesta di applicazione dei risultati del dialogo nazionale concluso a gennaio tra le forze politiche yemenite. Altro punto su cui gli Houthis non cedono è lo smantellamento dei loro campi nei suburbi della capitale. Intanto ieri i sostenitori delle due parti sono scesi in piazza a Sana’a, proteste di massa ma senza disordini rilevanti.
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