Di Samira al-Musalama. Al-Araby al-Jadeed (16/10/17). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.
Il conflitto armato tra il regime siriano e l’opposizione si trova agli sgoccioli mentre la Russia, che ora controlla la situazione, sta dipingendo la nuova mappa della Siria insieme alla bandiera turca, che oggi si trova al centro della recente tensione nell’area di Idlib.
Le risoluzioni internazionali, secondo le variabili del conflitto in Siria e dei suoi risultati, hanno portato alla divisione delle sfere di influenza internazionali e regionali tra Russia, Stati Uniti, Iran e Turchia. Mentre il regime celebra una vittoria immaginaria raggiunta tramite la Russia, i nuovi sviluppi internazionali e regionali e grazie ad Astana e ad altri accordi, l’opposizione si divide sulla valutazione degli accordi firmati sotto la cosiddetta “de-escalation del conflitto”.
Per il regime siriano, la superiorità russa o iraniana è fondamentale per favorire l’equilibrio e l’espansione della sua sfera d’influenza e far tornare i siriani sotto la sua autorità, anche se gradualmente, come indicato da diverse figure del regime, tra cui militari, diplomatici e i media. Con più di mezzo milione di siriani uccisi, nonché la distruzione delle loro città, degli edifici e lo spostamento di milioni di persone dentro e fuori la Siria, il regime sta promuovendo il piano russo per spargere ancora sangue e facilitare l’ingresso di aiuti umanitari nelle aree assediate, con l’aiuto dei due garanti, l’Iran e la Russia.
L’opposizione invece, nelle fasi precedenti, ha parlato della necessità di compromessi che impediscano il conflitto armato, facilitando l’accesso degli aiuti e preparandosi per una soluzione politica. Le forze armate stesse, che hanno firmato questi accordi, così come il regime, sono contrari all’idea della rivoluzione, mentre l’opposizione vuole produrre una soluzione politica basata sulla cessazione del regime di tirannia e l’istituzione di un sistema democratico che garantisca i diritti di cittadinanza e giustizia. Il partito armato dell’opposizione vuole concludere accordi senza fare affidamento su alcun riferimento politico per garantire una soluzione, in accordo con le risoluzioni internazionali relative alla questione siriana, rendendo così più facile per la Russia sostituirli come un riferimento internazionale.
Nella migliore delle ipotesi, la loro lettura sarà limitata al solo concetto russo o saranno sostituiti da una serie di accordi bilaterali in realtà ambigui, sia per quanto riguarda il loro contenuto sia per la loro organizzazione e garanzia. In ogni caso, il regime ha tutto l’interesse nel sostenere la cessazione delle ostilità e dei bombardamenti: d’altronde, qualsiasi soluzione che non produca un sistema democratico, tenendo conto che la Siria è il paese del pluralismo e del nazionalismo, è una soluzione contro la rivoluzione, non a favore.
Samira Musalama è una giornalista e scrittrice siriana, ex redattore del giornale Tishreen e vice capo della Coalizione Nazionale delle Forze Rivoluzionarie e dell’Opposizione Siriana.
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