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Siria: Washington vuole accelerare la fine del regime di Assad

El Watan (13/08/2012). La riunione dei Ministri arabi degli Affari Esteri, prevista ieri a Djeddah, in Arabia Saudita, è stata rimandata sine die senza spiegazioni da parte della Lega Araba. Questa riunione d’urgenza doveva permettere di discutere del conflitto e della sostituzione del mediatore internazionale Kofi Annan, che si è dimesso la settimana scorsa dopo il fallimento dei suoi sforzi di pace.  L’incontro doveva anche servire ai sei paesi del CCG (Arabia Saudita, Oman, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Bahrein) a coordinare la loro posizione in vista del summit islamico, previsto domani per iniziativa del re saudita Abdallah che cerca di mobilitare il mondo musulmano in favore del sollevamento in Siria.

L’approccio dell’Arabia Saudita è attivamente sostenuto da Washington che continua a sperare di arrivare presto a rovesciare il regime di Bashar al-Assad. Per realizzare questo obiettivo, l’amministrazione americana conta molto sulla Turchia. A questo proposito, la responsabile della diplomazia americana, Hillary Clinton, sabato scorso ha parlato della programmazione di piani operazionali con la Turchia per accelerare “la fine del regime di Assad e dello spargimento di sangue”. “Noi continuiamo a fare pressione. Abbiamo annunciato ieri (venerdì) a Washington delle sanzioni destinate a rompere i legami tra l’Iran, Hezbollah e la Siria, legami che prolungano la vita del regime di Bashar al-Assad”, ha aggiunto. Tuttavia, non ha specificato come il suo paese e la Turchia intendano rompere questi legami.