Di Alaa Halabi. As-Safir (29/11/2016). Traduzione e sintesi di Alberto Claudio Sciarrone.
La fine della guerra ad Aleppo è vicina? Probabilmente sì, poiché oramai i ribelli sono sotto assedio e messi a dura prova dai continui bombardamenti aerei dell’aviazione siriana e russa, che non hanno risparmiato ospedali, scuole e infrastrutture civili.
La conquista di Aleppo può significare una svolta dal punto di vista sia strategico che psicologico: Assad riotterrebbe il controllo su una delle città più importanti della Siria lasciando ai ribelli solo la provincia di Idlib, situata a nord del paese, e poche stazioni di resistenza ad Homs e intorno alla capitale, Damasco.
L’avanzata dell’esercito siriano ha portato all’espugnazione della parte nord-orientale della città e di uno dei suoi punti più nevralgici: la stazione centrale di pompaggio dell’acqua, che era stata utilizzata nel corso degli ultimi anni come un’arma per mettere in ginocchio la fazione opposta. Tale operazione militare è stata condotta anche con l’ausilio delle truppe curde che hanno attaccato dal fronte occidentale.
L’esercito siriano adesso controlla una buona parte della città compresi l’aeroporto, l’accademia militare e i quartieri di Hanano e di Jabal Badro dove sono in atto le prime operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione locale tramite aiuti umanitari, mentre un’altra parte dei residenti è invece fuggita cercando rifugio in altre zone del paese.
L’area sotto il dominio dei ribelli si è ridotta a circa un quarto. Tuttavia, secondo alcune stime delle Nazioni Unite, sono circa 250 mila le persone ancora sotto assedio, un terzo dei quali bambini. Attualmente gli scontri si stanno concentrando nei quartieri di Haidariya e Sakhur, e l’obiettivo di Damasco è quello di dividere Aleppo Est in due aree più piccole, per poi sferrare un attacco finale nelle prossime settimane.
Mentre alcune fonti militari affermano che i ribelli hanno i giorni contati, la popolazione continua a soffrire, come testimoniato dai tweet della bambina di sette anni Bana Alabed.
Alaa Halabi è un giornalista freelance siriano.
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