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Siria: niente serie televisive durante il Ramadan

Elaph (31/07/2012). Sembra che gli eventi che hanno colpito la Siria negli ultimi 17 mesi abbiano influenzato l’audience delle serie televisive del paese per diversi motivi.

Secondo la casalinga quarantenne Umm Ala, a Damasco non si respira aria di Ramadan quest’anno; secondo Ala, l’interesse della gente è tutto rivolto agli eventi che si avvicendano nel paese perché considerata più emozionanti di qualsiasi serie televisiva.

Da parte sua, Anas al-Hamwi, dipendendte di una banca privata, pensa che non ci sia nessun legame tra il calo di audience e quello che sta accadendo nella nazione, ma piuttosto il motivo va ricercato nella qualità delle seire di produzione siriana: “Negli ultimi anni la ridondanza e la ripetizione sono diventati gli elementi distintivi delle serie siriane; preferisco seguire quelle egiziane”.

Secondo Hana, un dipendente del settore pubblico di 33 anni, un altro motivo per la mancanza di pubblico sono le frequenti interruzioni di corrente: “Il problema è che non si possono prevedere i black-out, a volte sono di mattina, a volte la sera”. Hana ha detto che ha risolto il problema con l’acquisto di serie TV disponibili in DVD a buon prezzo: “Una volta finito il Ramadan, le vedrò con calma”.

Per lo tudente universitario Ahmad, invece, la causa del problema è di natura politica: il boicottaggio delle serie televisive siriane proviene dal fatto che molti degli attori che vi recitano si sono schierati con il regime. Il ragazzo ventenne ha dichiarato che “non accetterò le opinioni di chi vuole schiacciare il popolo”.

Articolo di Hassan al-Quraish

Traduzione di Roberta Papaleo