(Agenzie). Sarebbero circa 22 mila i jihadisti uccisi in Siria e Iraq dall’estate 2014 dall’inizio dei raid della coalizione internazionale contro Daesh. Tra questi, un migliaio sarebbe stato colpito dall’esercito francese. Lo ha dichiarato giovedì il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian a France24, sottolineando che si tratta di un bilancio approssimativo.
Secondo Le Drian, i combattenti di Daesh sarebbero circa 35mila, di cui almeno 12mila stranieri. “Non c’è più una grande offensiva da parte di Daesh da un po’ di tempo a questa parte (…). Siamo in un momento di grande fragilità del gruppo jihadista, ma è necessario restare prudenti” ha aggiunto il ministro. “Credo che siano stati fortemente scossi dai nostri interventi, ridotti sia a livello numerico che di mezzi pesanti, ma si sono anche abituati alla nuova situazione.” “Si inseriscono nel bel mezzo delle popolazioni civili, proteggendosi in questo modo. Conducono operazioni specifiche di resistenza qua e là (…). Ma i loro finanziamenti iniziano a prosciugarsi“.
Iniziati nell’estate del 2014, gli attacchi della coalizione anti-Daesh si sono intensificati dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi, in particolare sui siti di produzione di petrolio, il cui traffico è stata una delle principali fonti di reddito per il gruppo jihadista.
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