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Siria: Il governo proibisce l’uso dell’ iPhone

(7/12/2011). Il governo siriano avrebbe apparentemente vietato l’uso di iPhone a causa del massiccio uso durante le manifestazioni di protesta contro il governo e Bashar e a causa di caratteristiche proibite che sono state ritenute tali dalla compagnia di telecomunicazioni siriane”.
L’ordine, diramato tramite un comunicato che sembra essere stato emesso dal Ministero delle Finanze, è presto circolato in rete, soprattuto grazie all’opera di bloggers e oppositori, appoggiandosi per primi al quotidiano libanese el-Nasrah.
Se il comunicato si rivelasse effettivamente ufficiale, è stato fatto notare da diversi attivisti come sia sufficiente possedere un iPhone per trovarsi contro la legge, sebbene lo stesso non specifichi quali e di che tipo siano le conseguenze. Non sono nemmeno spiegate quali fossero le caratteristiche “proibite” che giustifichino la sua messa al bando.
La presa di posizione del governo siriano è arrivata in risposta al notevole uso di telefoni di ultima generazione per organizzare, documentare e condividere le manifestazioni di protesta. Circa un mese fa alcuni studenti avevano addirittura creato un’applicazione per iPhone ed iPad proprio per gestire in maniera efficace la coordinazione tra i manifestanti, includendo video, foto e mappe indicanti i punti di raccolta e i vari tragitti delle manifestazioni.
La decisione del Governo, confermata però come ufficiale da alcuni portavoce degli oppositori con base a Beirut, è in linea con la pesante opera di soppressione dei media internazionali, che ha reso la voce dei manifestanti l’unica finestra di notizia dal paese. Nello scorso giugno, inoltre, le autorità siriane hanno spento e bloccato l’accesso alle reti mobili 3G, sempre per bloccare la rivolta e fermare il flusso di notizie sui vari social networks.
L’azione del governo siriano ha suscitato qualche perplessità ed ilarità, per quanto la situazione lo permetta, sul “razzismo” verso il cellulare della Apple, poiché molti altri telefoni, sebbene con simili caratteristiche, come Nokia, HTC e Blackberry, risultano esenti da tale restrizione.
Alle proteste si è unito negli ultimi giorni anche Abdulfattah John Jandali, padre biologico di Steve Jobs, creatore di Apple. In un video di denuncia su Youtube ha espresso solidarietà al popolo siriano, incitandolo a resistere ai soprusi e alle repressioni del governo, sostenendo di non voler rimanere inerme e silenzioso contro questi soprusi, che equivarrebbe a partecipare.