(Agenzie). È previsto per le prossime settimane un’offensiva contro la base operativa di Daesh (ISIS) a Raqqa nelle prossime settimane. A riferirlo Sipan Hamo, capo delle milizie curde YPG in Siria, il quale ha aggiunto che si stanno coordinando con la coalizione a guida statunitense per stabilire i dettagli dell’attacco.
Il YPG fa parte di un’alleanza che include diversi gruppi siriani arabi ai quali gli Stati Uniti ha fornito armi nel quadro della rinnovata strategia di Washington di aiutare i ribelli che combattono contro gli estremisti di Daesh in Siria.
Di contro, le forze curde sono state oggetto di critiche da parte di Amnesty International. La ONG infatti avrebbe scoperto che i miliziani curdi avrebbero costretto migliaia di siriani, soprattutto arabi, a lasciare le loro case distruggendo i loro villaggi, spesso in rappresaglia della simpatia manifestata da alcuni residenti nei confronti di Daesh o di altri gruppi militanti.
Secondo la ricerca di Amnesty, gli abusi dei combattenti curdi equivarrebbero a crimini di guerra: almeno 2 villaggi interamente distrutti; in almeno altri 8, i residenti sono stati costretti ad andarsene, spesso sotto minaccia di morte; tra di loro ci sono arabi, turkmeni e anche altri curdi.
Amnesty ha riportato la testimonianza di alcuni combattenti curdi, secondo i quali gli sfollamenti sono stati eseguiti per motivi di sicurezza. Da parte sua, un ufficiale curdo del nord della Siria ha rivelato che le milizie hanno forse commesso violazioni minore contro coloro sospettati dia vere dei legami con Daesh, ma che tali azioni non erano basate sull’etnia.