El Watan (18/10/2012). L’inviato internazionale per la Siria Lakhdar Brahimi ha messo in guardia, mercoledì dal Libano, contro una destabilizzazione della regione. Nel frattempo i ribelli abbattevano un elicottero militare, infligendo un nuovo duro colpo all’esercito nel nord del paese. “Questa crisi non può restare confinata indefinitivamente al territorio siriano. Sia che si risolva, sia che si aggravi, si espanderà e metterà (la regione) a ferro e a fuoco”, ha indicato Brahimi, che da una settimana sta facendo un tour regionale presso i paesi che hanno rilevanza nella crisi siriana.
Il conflitto ha dato vita a tensioni rilevanti tra Damasco e Ankara, che sostiene la ribellione. L’artiglieria turca ha di nuovo risposto alla caduta l sud della Turchia di una granata siriana, che non ha fatto vittime, hanno affermato delle fonti locali turche citate dall’agenzia Anatolia. Inoltre, mercoledì sera, c’è stato un nuovo incidente transfontalizio nel nord del Libano, vicino alla frontiera con la Siria, con degli scontri a fuoco che non hanno fatto vittime. “L’esercito siriano ha sparato sul Libano dopo che degli uomini armati non identificati avrebbero aperto il fuoco attraverso la frontiera, vicino al paese di Aboudiyeh” seminando il panico, secondo una responsabile della sicurezza libanese che è voluto rimanere anonimo.
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