El Watan (04/12/2013). Il pontefice ha lanciato un appello per le dodici suore ortodosse rapite nella località di Maaloula, in Siria, e per “tutti gli ostaggi presi a causa del conflitto”.
Le sorelle, che si occupavano di bambini orfani, sono state costrette a lasciare il convento di Santa Tecla da un gruppo di persone armate che le ha condotte verso Yabroud, a nord di Maaloula, come anche già dichiarato dal monsignor Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco.
In un’intervista telefonica, Sivronia Nabhane, madre superiore di un convento di Saidnaya, a sud di Damasco, ha dichiarato di aver potuto parlare con la superiora di Maaaloula, la quale le avrebbe riferito che le “lei e le altre undici sorelle sono state sistemate in una casa di Yabroud”.
La minorità cristiana in Siria, che per la maggior parte ha appoggiato il regime di Bashar al-Assad, è ora presa nella morsa della guerra civile e i suoi membri temono ulteriori rappresaglie di gruppi jihadisti nei loro luoghi di culto.
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