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Sherbet, la bevanda al limone diventa pericolosa per la salute

Di Meriam Sadat. El Watan (15/07/2014). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia.

Durante il Ramadan, oltre ai vari dolci zuccheratissimi ambiti dai digiunatori, sul tavolo si ritaglia uno spazio molto importante anche lo sherbet, bevanda zuccherata al limone, che ormai, nota dolente, viene venduta da chiunque ovunque. Questo commercio costituisce un pericolo per la salute dei consumatori.

In effetti i venditori, che in larga parte preparano loro stessi la bevanda, non rispettano la minima norma d’igiene. È ormai normale vederli mescolare  la bevanda con manici di scopa in grandi contenitori dalla pulizia dubbia. Lo scorso anno, i servizi d’igiene hanno fatto controlli a tappeto e sono ancora chiare nelle menti le immagini di venditori che preparavano lo sherbet in una vasca recuperata in una discarica pubblica!

Zoom 17 lug Sherbet Algeria inI venditori non rispettano neanche le misure di commercializzazione: questa bevanda è confezionata in sacchi di plastica senza etichette, o viene venduta in bottiglie di plastica di acqua minerale recuperate per strada malgrado queste bottiglie non siano riciclabili una volte buttate. Per di più i venditori non utilizzano dosatori o bilance per gli ingredienti, usano quantità a caso e questo è molto grave dal momento che in molti usano l’acido citrico e i coloranti, che sono prodotti chimici sintetici cancerogeni, al posto del limone naturale. Il prezzo del limone ha in effetti raggiunto dei prezzi inaccessibili e molti non possono permettersi di adoperarlo come materia prima.

Malgrado l’allarme partito dalle 20 associazioni affiliate alla Federazione Algerina dei Consumatori (FAC), i venditori di queste bevande continuano indisturbati a portare avanti il loro business. Il ministero del Commercio in tutto ciò non può intervenire perché i venditori non dispongono di un registro del commercio. Eppure il controllo di qualità farebbe parte delle prerogative ministeriali.

Se gli enti locali non prenderanno dei provvedimenti seri, il numero di intossicazioni continuerà a lievitare. Nel 2013 è arrivato a 4083 e un uomo è morto. Molti sono d’accordo nel dire che questo lassismo è dovuto all’assenza di una vera volontà politica di ostacolare il mercato informale che sta soffocando l’economia del Paese.

C’è da dire anche che questo liquido che viene commercializzato con l’aggiunta di alcune fette di limone tanto per fare buona impressione, non ha niente a che vedere con l’originale sherbet di limone aromatizzato con la vaniglia o la cannella a cui si aggiungono qualche goccia di essenza di rosa o di gelsomino che è parte integrante del patrimonio di alcune città dell’Algeria come Blida. Purtroppo è diventato un prodotto che fa fruttare i soldi nelle tasche di chi è in cerca di un commercio facile.

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