Di Ali Mamouri. Al-Monitor (04/11/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Negrini.
La mappa di alleanze in Medio Oriente sta cambiando rapidamente, influenzata da conflitti regionali e internazionali. Successivamente all’accordo sul nucleare che l’Iran ha siglato a luglio e al miglioramento dei legami con l’Occidente in generale, diversi attori della regione hanno iniziato a riconsiderare le loro relazioni.
I paesi che si sono preoccupati dell’espansione dell’influenza iraniana nella regione e che hanno provato a ostacolarla, hanno visto un rinforzamento del loro ruolo. Ciononostante, in seguito all’accordo sul nucleare alcuni paesi del Golfo, in particolare il Qatar, hanno cercato di allentare la tensione.
Le posizioni del Qatar sembrano essere in linea con il nuovo approccio di Teheran. Sembra che il Qatar si aspettasse questa piega degli eventi e abbia accolto il ravvicinamento dell’Iran all’Occidente, come se stesse aspettando i risultati delle discussioni sul nucleare e avesse adattato le sue alleanze in base agli sviluppi di questi ultimi.
Il Qatar è stato uno dei primi ad accogliere l’accordo sul nucleare iraniano. Il suo ministro degli esteri, Khalid Attiyah, ha affermato, il 4 agosto, che l’accordo rendeva la regione più sicura. L’emiro del Qatar ha poi focalizzato il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 28 settembre sull’importanza della cooperazione e del riavvicinamento con l’Iran. Ha detto: “Le relazioni tra Doha e Teheran stanno evolvendo e crescendo in maniera costante, basate su interessi comuni e rapporti di buon vicinato”. Ha aggiunto che il Qatar: “guarda in avanti con la speranza che l’accordo sul nucleare contribuisca a mantenere la sicurezza e la stabilità nella nostra regione” e ha concluso dicendo che il suo paese: “È pronto a ospitare un dialogo tra l’Iran e i paesi del Golfo nel suo territorio”.
Inoltre il Qatar teme l’espansione del ruolo dell’Arabia Saudita nella regione, tenendo presente il conflitto tra sauditi e Iran negli scontri in Yemen. Il conflitto tra l’Araba Saudita e il Qatar si era intensificato quando questa e altri paesi del Golfo hanno ritirato i loro ambasciatori dal Qatar il 5 marzo, fatto che ha avuto un impatto negativo sull’influenza del Qatar sulla regione.
Il Qatar ha fatto un altro passo verso l’Iran sviluppando con quest’ultimo un accordo sulla sicurezza, firmato il 18 ottobre, per combattere il crimine sulle acque territoriali dei due paesi.
Al di là di questi sviluppi politici, il Qatar ha condiviso con l’Iran importanti interessi economici, in particolare in relazione al gas. Il Qatar è consapevole che l’abolizione delle sanzioni in Iran farà si che venga meno la sua posizione privilegiata con questo paese, poiché è l’unico dei due a poter ospitare compagnie straniere che investono sul gas. Se le sanzioni verranno abolite lo potrà fare anche l’Iran.
Il Qatar non vuole essere coinvolto nei conflitti settari della regione condotti dall’Arabia Saudita. Ha già le sue dispute di frontiera con lei e non vuole stare sotto la sua influenza, considerandosi il leader del mondo arabo. Questo è un altro dei motivo per cui il Qatar deve diversificare le sue alleanze in generale, avvicinandosi all’Iran dopo il suo rappacificamento con l’Occidente.
D’altro canto, siti di informazione del Golfo, che contrastano il riavvicinamento tra Qatar e Iran hanno ingigantito l’accordo di sicurezza tra i due paesi per sfruttarlo nel conflitto tra Iran e Arabia Saudita.
Esagerazioni a parte, l’esperienza mostra che le alleanze in Medio Oriente cambiano unitamente all’equazione politica dei poteri in conflitto nella regione, e questi cambiamenti sfociano in spiacevoli sorprese per quei paesi che si trovano sotto assedio come l’Iraq e la Siria, che non hanno la forza per intrapprendere questo tipo di iniziative.
Ali Mamouri è un giornalista iracheno, editorialista di Al-Monitor, ricercatore e scrittore specializzato in religione.
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