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Roulette russa in Siria?

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assad putin siria russia(editoriale – Daily Star Lebanon 21/12/2012). Traduzione di Claudia Avolio.

 

Il presidente russo Vladimir Putin è ora entrato nel vivo del dibattito sul futuro della Siria, dopo che più di 40 mila persone hanno perso la vita nella sanguinosa rivolta. Putin ha affermato che il suo Paese “non è preoccupato circa il destino” del regime del presidente Bashar Assad, pur riuscendo a sintetizzare in modo cavalleresco l’esperienza di decenni al potere del partito Baath – in genere un forte alleato di Mosca – come una “famiglia che ha avuto potere”. Politici ed analisti hanno vissuto un giorno sul campo esaminando le affermazioni di funzionari russi negli ultimi giorni e settimane. Il vice-ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha causato una piccola tempesta quando ha espresso pessimismo circa il destino del regime siriano, e ha poi dichiarato d’esser stato frainteso dai giornalisti.

 

Le affannate smentite appaiono più deboli sulla scia dei commenti di Putin, che sembra della stessa opinione: è tempo di porre una certa distanza tra Mosca e Damasco. Le osservazioni di Putin saranno interpretate in diversi modi. Senza dubbio, alcuni si focalizzeranno sulla nozione che i russi stiano cominciando il processo di gettare le basi per un possibile piano con gli Stati Uniti e altri Paesi circa l’allontanamento del regime di Assad. Altri potrebbero aggiungere che la Russia ha già compiuto passi per assicurare i propri interessi in un’era post-Assad, e sta dunque segnalando che è tempo di andare avanti. Altri ancora potrebbero dire che i commenti di Putin riflettono un alto grado di disperazione circa la mancanza di opinioni, e un urgente desiderio di tagliare le perdite del Paese.

 

Comunque stiano le cose, i funzionari russi dovrebbero rendersi conto che l’ultima posizione ufficiale del loro Paese giunge davvero tardi. Le forze del regime siriano continuano a seminare distruzione nel Paese e causano dolori indicibili alle vite delle persone e al loro futuro. Le migliaia di vittime non saranno mai riportate indietro; i bambini stanno andando incontro a ferite tanto gravi che li segneranno per il resto della loro vita. L’economia della Siria e la sua società stanno subendo elevati danni che mettono a rischio il suo futuro. Nessuna pedalata all’indietro aiuterà ora a salvare la reputazione di Mosca in Siria e in altri Paesi arabi, dopo che ha fornito al regime di Assad le armi e il sostegno politico per consentirgli 21 mesi di carneficina.

 

Se Putin e la Russia sono davvero preoccupati del futuro della Siria, il tempo per indirizzare ai media commenti attentamente soppesati è finito. I funzionari russi dovrebbero agire immediatamente usando la loro influenza coi funzionari siriani per porre fine alle violenze, in modo che i siriani possano finalmente avviare il processo di guarigione. Ad ogni modo, qualsivoglia cambiamento nella posizione russa non è per forza una conquista politica per i sostenitori dei ribelli. Il popolo siriano si è fermamente disilluso circa l’inazione della comunità internazionale, e darà credito soltanto a chi aiuti realmente a porre fine all’incubo, una volta per tutte.

 

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