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Ricostruire Gaza

Di Fouad Eltouni, Elaph (12/10/2014). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio.

La Conferenza sulla Ricostruzione di Gaza tenutasi al Cairo lo scorso 12 ottobre risulterà inappropriata se prima non pensiamo alla riunificazione e alla pace in Palestina, lontana dai traffici di Hamas o dalla corruzione di Fatah. Non vogliamo che l’ennesima conferenza serva unicamente a lodare le Nazioni Unite, gli Stati Uniti o quei Paesi coinvolti nella difesa delle libertà e dei diritti umani; piuttosto ci auguriamo che essa sia un grido di aiuto per una popolazione oppressa e denudata di ogni suo avere.

La situazione nella striscia di Gaza è allarmante: nei mesi di luglio e agosto il popolo palestinese è stato vittima di un attacco aereo, terrestre e marittimo durato ben 50 giorni, che ha causato più di duemila martiri e diecimila feriti, di cui la metà destinata a invalidità permanenti e lesioni psicologiche.

La Conferenza del Cairo sarà forse l’ultima occasione per agire secondo coscienza. Siamo dinanzi ad un popolo che reclama uno dei più naturali diritti umani: condurre una vita dignitosa. La striscia di Gaza non è un pezzo di terra dimenticato: essa è parte di quella nazione che chiamiamo Palestina, ancora schiava di un’occupazione straniera.

La Palestina ha conosciuto l’indifferenza della comunità internazionale che governa il mondo secondo i propri interessi e desideri, dietro l’alibi della lotta al terrorismo. Abbiamo assistito alla formazione di organizzazioni terroriste quali Al-Qaeda e Daish (conosciuto in Occidente come ISIS); tutto è destinato ad una fine secondo natura. Anche la “nave” statunitense affonda nelle oscurità marine a causa di un marinaio inesperto nelle vesti di Barack Obama. Egli infatti condurrà il Paese verso la distruzione e disintegrazione: così gli Stati Uniti, come accaduto per l’Unione Sovietica tempo fa, si trasformeranno in piccoli staterelli.

Oggi la Palestina vive realmente in una condizione di prigionìa, sottosposta ad ogni tipo di abuso, psicologico o morale. L’umanità intera deve svegliarsi dal profondo letargo e rendersi conto che l’era di assegni bancari e foto ricordo è ormai alle spalle. La nuova epoca richiede una soluzione politica giusta per la Palestina che coinvolga le grandi potenze affinché proteggano i piani di costruzione e ricostruzione.

Fouad Eltouni è un giornalista egiziano, presentatore e produttore televisivo.

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