Egypt Independent (01/05/2012). Mentre regimi autoritari durati decenni cadevano o allentavano la presa in Paesi come Myanmar, l’Egitto, la Libia e la Tunisia, la libertà di stampa si è guadagnata “nuovi precari punti d’appoggio” nel corso del 2011. Questo è quanto emerge dal report annuale della Freedom House, termometro della libertà di stampa a livello globale. Per la prima volta dopo 8 anni, la libertà di stampa globale non si mostra in declino.
Il report è stato diffuso oggi, a due giorni dalla Giornata mondiale per la Libertà di stampa, proclamata dalle Nazioni Unite per il 3 maggio. Dalle analisi di due autrici del report, Karin Deutsch Karlekar e Jennifer Dunham, si apprende che la Primavera Araba ha dato nuovo respiro ai media in Paesi come Egitto, Tunisia e Libia. “Le nuove brecce aperte nell’ambiente dei media in questi Paesi, anche se finora modeste e lontane dalla perfezione, sono cruciali per il futuro dello sviluppo democratico nella regione, e vanno dunque alimentate e protette”: questo l’invito giunto da parte di David J. Kramer, presidente della Freedom House.
Il Medio Oriente, così come la Cina ed i regimi autoritari dell’Africa, hanno spesso censurato le notizie relative alla Primavera Araba. Come dice lo stesso report, in Uganda, Angola e Djibouti “le autorità hanno smantellato, a volte in modo cruento, le operazioni dei giornalisti che diffondevano le notizie circa le manifestazioni di protesta”.