Hespress (10/07/14). Di Abd Arrauf Arnaot. Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.
Sembra che gli attacchi avvenuti lo scorso lunedì da parte dei sionisti contro Hamas, hanno come obiettivo quello di fermare la minaccia degli razzi lanciati dalla striscia di Gaza contro le città israeliane, ma gli esperti non sembrano essere d’accordo con questa motivazione.
Secondo due analisti palestinesi ed un israeliano, la reale motivazione di questi attacchi da parte di Israele, è il tentativo di indebolire Hamas sia in Cisgiordania che a Gaza come un preludio alla imposizione di una nuova soluzione politica. Secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, questi attacchi (tutt’ora incorso) sono necessari per fermare i razzi lanciati da Gasa. I nuovi scontri tra le due parti hanno avuto inizio inseguito al rapimenti e l’uccisione di tre coloni, avvenuti nel mese scorso, i corpi dei tre ragazzi infatti, sono stati ritrovati la scorsa settimana.
Secondo l’analista politico, il palestinese Hani Al-Masri, ciò che sta accadendo attualmente a Gaza e già avvenuto in precedenza in Cisgiordania, è la dimostrazione del tentativo di Israele di imporre soluzioni politiche che necessitano di indebolire Hamas in Cisgiordania, come abbiamo visto il mese scorso, l’ondata di arresti dei sostenitori e dirigenti di Hamas in Cisgiordania, attuata ora anche nella Striscia di Gaza.
A questo proposito, Al-Masri sostiene che Israele “vuole tenere le redini in mano, imponendo la propria soluzione al conflitto con i palestinesi rifiutando così la soluzione che ea stata imposta”.
Nell’annunciare l’avvio degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, il portavoce dell’esercito israeliano Ovijaa Adraei, ha dichiarato in un tweet sul sito del social networking Twitter “l’esercito israeliano ha dato inizio all’attacco nella Striscia di Gaza come risposta agli ai razzi lanciati a sud di Israele.
Da parte sua, l’analista politico israeliano Sakharov ha dichiarato: “Penso che il primo ministro, Benjamin Netanyahu è stato costretto a ricorrere a questi mezzi, dopo aver proposto a Hamas soluzioni pacifiche, ottenendo però come risposta il rifiuto totale. E’ chiamo che Hamas abbia optato per la guerra, se avesse concordato con le soluzioni proposte, avremmo evitato di ricorrere ad un’operazione militare a Gaza.
Ma l’analista politico ed ex professore di scienze politiche presso la Open University di Tel Aviv, Wadih Abu Nassar, ritiene che l’operazione militare israeliana contro Gaza, come un tentativo da parte di Netanyahu di accusare Hamas di responsabilità per il rapimento dei tre coloni israeliani in Cisgiordania, ciò ha portato la popolazione e specialmente la destra israeliana a chiedere la punizione di Hamas con un attacco militare.
Secondo fonti mediche e testimoni oculari palestinesi, l’operazione militare israeliana ha provocato 81 morti e più di 537 feriti (maggioranza bambini) in più di 700 raid da parte delle forze aeree israeliane.
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