Secondo gli Stati Uniti, Iran e Arabia Saudita sono due Stati in continuo conflitto. Gli USA proibiscono all’Iran l’acquisto di armamenti, minacciando l’estensione delle sanzioni. L’Arabia Saudita invece, è l’orgoglio di Trump, e investe somme enormi nelle spese militari
di Mahjub Ahmad al-Qahiri, Rai al-Youm (01/05/2020). Traduzione e sintesi di Pietro Menghini
Qual è la differenza tra i due Stati secondo gli USA? Perché ad uno proibisce di acquistare armamenti mentre all’altro li fornisce generosamente? La differenza tra i due va cercata in primo luogo nel loro grado di emancipazione dal controllo americano. L’Arabia Saudita infatti continua a vivere nell’era dell’imperialismo americano, esattamente come faceva l’Iran prima del 1979. Sotto il governo dello shah l’Iran era ricco, vendeva petrolio, non possedeva nulla delle sue ricchezze, e nonostante l’indipendenza apparente, era una marionetta americana. Questo è esattamente quanto succede oggi all’Arabia Saudita.
I rapporti tra Stati Uniti e Iran però sono nel frattempo cambiati. Nel 1979 infatti l’Iran ha deciso di liberarsi dalla schiavitù americana, di smettere di essere schiavo degli interessi degli Stati Uniti e dei sionisti. Al posto dell’Iran dello shah ora c’è l’Arabia Saudita, il cui servilismo verso gli Stati Uniti è diventato più evidente con il passare degli anni e con la presenza di due pazzi. Il primo è il principe ereditario saudita, Muhammad Bin Salman, assetato di potere e di sangue, che sogna di poter sconfiggere l’Iran comprando armi americane.
L’altro è Trump, assetato di guadagno. Gli interessi dei due combaciano perfettamente. Infatti, il presidente americano sceglie i suoi amici in base al numero di armi che comprano e poi li convince che il suo sostegno sia indispensabile. In secondo luogo, la differenza tra i due paesi va cercata nel loro utilizzo delle armi. L’Arabia Saudita usa le armi americane per uccidere i bambini in Yemen, fare a pezzi Khashoggi e decapitare Howaiti. L’Iran invece, con le armi costruite dalle menti e dalle mani dei suoi cittadini, protegge la sua terra e i suoi confini. Le invia alla gente di Ghaza per proteggersi dai bombardamenti sionisti, o ai libanesi, per difendere la loro patria, oppure le invia agli yemeniti, per non essere fatti a pezzi dalle bombe americane.
C’è poi chi parla dell’uso delle armi iraniane in Iraq e Siria, ma sbagliano la domanda iniziale. Infatti, come potrebbe l’Iran essere responsabile di tutte le armi presenti in questi due conflitti? Come poi l’Iran poteva rimanere in silenzio con tutte le minacce lungo i suoi confini? Nessuno giustifica la violenza, per quanto sia importante la causa, ma allo stesso modo non si può giustificare il silenzio degli Stati né si possono giustificare le armi pronte all’attacco sui confini iraniani. C’è una differenza sostanziale dunque nell’uso delle armi che fa l’Arabia Saudita e quello che ne fa l’Iran. Quest’ultimo le usa per difendere la libertà, mentre l’Arabia Saudita le usa per difendere gli interessi statunitensi e sionisti.
Proprio per questo gli USA proibiscono le armi all’Iran e le vendono all’Arabia Saudita. In conclusione, l’indipendenza dal controllo americano e l’uso delle armi fanno la differenza tra Iran e Arabia Saudita, e per questi motivi, l’Iran continuerà a non poter comprare armi, mentre l’Arabia Saudita rimarrà succube agli interessi americani, almeno fino a quando il più grande Stato arabo non si libererà. Ma l’Arabia Saudita si libererà mai?
Il Dottor Mahjub Ahmad al-Qahiri è uno scrittore e giornalista tunisino
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