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Il punto sui recenti scontri in Libia

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Nelle ultime settimane, ci sono stati scontri sui porti petroliferi della Libia tra le forze occidentali del GNA e le milizie orientali del LNA

Di Pesha Magid. Mada Masr (23/09/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Il petrolio è la principale e più esportata risorsa naturale della Libia. Tuttavia, dal 2011 la produzione e l’esportazione (in stallo dal dicembre 2014) di greggio hanno subito un enorme calo a causa della crisi che attanaglia da allora il paese. Gli scontri della scorsa settimana sul controllo di alcuni porti petroliferi sono iniziati quando Khalifa Haftar, a capo dell’Esercito Libico Nazionale (LNA) ha preso il controllo di quattro tra i principali porti (tra cui Ras Lanuf) dalle mani della Guardia Nazionale del Petrolio (PNG). Sabato scorso, la PNG ha ripreso brevemente il controllo di due dei porti, prima di essere di nuovo espulsa da Haftar il giorno dopo. Il LNA costituisce una delle principali fazioni della Libia orientale, mentre la PNG è legata al Governo di Accordo Nazionale (GNA) di Tripoli. Tuttavia, lo scorso mercoledì la Compagnia Nazionale del Petrolio (NOC) ha annunciato lo sbarco di una petroliera dal porto di Ras Lanuf diretto verso l’Italia, una mossa che potrebbe minare il GNA.

Confusi? Cos’è il LNS? Cos’è la PNG? Cos’è il GNA? Cos’è il NOC? E perché sono importanti? Ecco una ricostruzione dei principali attori nella Libia di oggi e del loro ruolo all’interno dei recenti scontri.

Khalifa Haftar (LNA)

Ex generale dell’era Gheddafi, Khalifa Haftar è il leader del LNA, una delle forze armate più grandi del paese. Mentre gode del sostegno di Egitto ed Emirati, Haftar è contro il Consiglio presidenziale di Tripoli e contro il GNA, entrambi creati con il sostegno dell’ONU nel dicembre 2015 tramite un accordo di pace tra fazioni rivali.

Costretto all’esilio durante l’epoca Gheddafi, Haftar è tornato in Libia durante le proteste del 2011, formando un’enorme forza ribelle. È stato designato comandante del LNA dal parlamento eletto di Tobruk (HoR) nel 2015. Da parte sua, parlamento di Tobruk non ha ancora votato sull’accordo politico che ha portato alla creazione del GNA.

Fayez al-Sarraj (GNA)

Il GNA è al momento guidato da Fayez al-Sarraj, ex parlamentare tornato dal suo esilio in Tunisia. Il primo ministro e il suo governo si sono insediati a Tripoli lo scorso marzo. Da allora, il GNA si è alleato con le brigate di Misurata, fornendo protezione a Sarraj e al suo gruppo.

In agosto, il GNA con l’appoggio delle milizie di Misurata e dei raid statunitensi ha lanciato un’offensiva contro Daesh (ISIS) a Sirte. Alla fine del mese, le autorità libiche hanno annunciato il successo della campagna e la quasi totale liberazione della città. Una mossa che secondo alcuni osservatori ha provocato l’ira di Haftar, che si considera l’unico e solo nemico di Daesh, alla quale il generale avrebbe appunto risposto con la presa dei porti petroliferi.

Il GNA rimane l’unico governo riconosciuto a livello internazionale, godendo del sostegno dell’ONU, degli USA, della Francia, della Germania, dell’Italia e del Regno Unito.

Ibrahim Jadhran (PNG)

Ibrahim Jadhran è il leader del PNG, fazione relativamente indipendente che per anni ha supervisionato i principali porti petroliferi della Libia. Nei mesi scorsi, il GNA ha cercato un accordo con il PNG per riprendere il controllo dei porti e iniziare a esportare greggio. Una delle condizioni dell’accordo prevede che il GNA si occupi dei salari delle forze del PNG. Una mossa assai criticata, in quanto molti pensano che in questo modo le milizie potrebbero estorcere altro denaro dal governo.

Jadhran e Haftar sono nemici di lunga data. All’inizio del 2016. Jadhran si era allontanato dal LNA e aveva criticato duramente Haftar, dicendo che lui e Daesh erano “due facce della stessa moneta”.

Mentre il PNG ha giocato un ruolo molto importante in Libia negli ultimi anni, la recente iniziativa di Haftar sui porti petroliferi è stato un duro colpo. Nel frattempo, il generale continua a controllare la ripresa delle esportazioni, di cui si è accaparrato il merito. È ancora da vedere se il GNA tenterà di riprendere ancora il controllo dei porti o se cercherà di negoziare con il leader del LNA.

Pesha Magid è una reporter di Mada Masr. Ha collaborato anche con Egyptian Streets, Tunisia Live, Your Middle East e Egypt Today.

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