(20/04/2012). Traduzione di Giusy Regina
Dopo una serie di rinvii il processo a Nabil Karoui, proprietario dell’emittente tunisina Nessma TV che ha mandato in onda il contestato film d’animazione Persepolis, si è tenuto lo scorso 19 aprile al tribunale di primo grado di Tunisi. Esponenti dell’opposizione, rappresentanti dell’Assemblea Nazionale Costituente, difensori dei diritti umani tunisini e stranieri, nonché molti avvocati e giornalisti si sono mobilitati per dare il loro sostegno a Nessma TV. L’organizzazione internazionale Reporters sans frontières, che ha assistito all’udienza, chiede che l’imputato sia assolto. La sentenza è prevista per il 3 maggio, Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, durante la quale si terranno numerosi eventi organizzati sotto l’egida dell’Unesco.Dopo l’udienza, Reporters sans frontières ha commentato: “La scelta dei magistrati di deliberare proprio il 3 maggio non sembra essere una coincidenza e solleva domande”. E ancora: “Questo processo, che ha assunto dall’inizio una dimensione politica, non deve essere sfruttato dalle autorità tunisine a favore della loro immagine, cogliendo l’occasione della Giornata particolare” sopracitata. La denuncia presentata dai 144 avvocati della parte civile fa riferimento agli articoli 44 e 48 del vecchio codice della stampa e all’articolo 121 par. 3 del codice penale che prevede che “siano interdetti la distribuzione, la messa in vendita, l’esposizione al pubblico (…) di opuscoli e volantini che possano nuocere all’ordine pubblico e al buon costume. Citando altri articoli del codice penale si fa riferimento anche all’offesa del culto religioso, all’oltraggio al pudore e alla morale pubblica. In risposta a ciò, Reporters sans frontières ha sottolineato come i suddetti articoli siano in realtà inapplicabili grazie all’entrata in vigore del decreto di legge 115. Sicuramente, nel contesto attuale, il processo a Nabil Karoui ha un grande valore simbolico e il giudice ha un’occasione unica per dare al nuovo codice della stampa la forza che merita.
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